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En Primeur

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2022: UN'ANNATA MAI VISTA PRIMA

I viticoltori sono pressoché unanimi a Bordeaux nel considerare la 2022 un’annata di estremi, mai vista nella carriera di molti. Si è passati dalle gelate d’inizio aprile, ai temporali di giugno, fino alle temperature record e alla mancanza d’acqua di luglio e agosto. Eppure la vigna ha trovato il modo di resistere. E con lei i vigneron.
Grazie alla resilienza delle piante e all’utilizzo di tecniche

in vigna e in cantina diverse da quelle utilizzate negli ultimi 30-40 anni, viti e viticoltori hanno imparato a essere sempre un passo avanti al cambiamento climatico.

La qualità è il filo conduttore di questo vintage, perché i vini sono solari, pur senza essere “cotti”, con un’acidità che tiene il tutto in perfetto equilibrio.


Château Branaire-Ducru

Saint-Julien
Nel cuore del Médoc, tra Margaux e Pauillac, Château Branaire-Ducru si trova nella denominazione Saint-Julien, circondato dalle altri Grand Cru Classé di questo eccezionale terroir.

Le vigne, che hanno in media 35 anni, si estendono su terreni alluvionali ghiaioso-silicei del Quaternario, che ne fanno uno dei terroir più caldi della regione.

Il Cabernet Sauvignon si sviluppa così con una perfetta maturazione fenolica, mentre il Merlot trova il suo terreno fertile sui terreni argillosi.

Con una storia iniziata nel XVII secolo, l’identità dei vini della tenuta si appoggia su tre pilastri: frutto, freschezza, eleganza.

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Château Angelus

Saint-Émilion
Premier Grand Cru Classé A dal 2012 al 2022, quando si ritira dalla classificazione, Château Angelus si trova nel cuore dell’anfiteatro naturale, dominato dalle tre chiese di Saint-Émilion.

La famiglia Boüard de Laforest è a capo della tenuta da 8 generazioni, dal 1782 per la precisione: oggi è Stéphanie de Boüard-Rivoal a tenere saldamente le redini.

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